Come molte altre blogger che seguo, ho deciso anch'io di partecipare alla Caccia al Tesoro di Mamma Felice, vulcano di idee e proposte della blogsfera, un modo divertente per conoscere altri blog e farsi conoscere (dettagli sull'iniziativa li trovate qui!).
E quindi via con le presentazioni:
Carta d'identità e non solo: Mi chiamo Serena ho (quasi) 38 anni e vivo in una bellissima città della Toscana, cui mi lega un rapporto di amore e odio. Il mio profilo Blogger già traccia un mio essenziale ritratto, descrivendo la mia condizione familiare e alcuni tratti salienti del mio carattere. Volendo aggiungere però qualche informazione in più potrei dirvi che sono una contraddizione vivente. Il mio nome Serena appunto, stride un po’ con la mia naturale irrequietezza e cronica insoddisfazione. Sono inoltre una persona riservata (nessuno dei miei amici sa del blog per esempio), però mi piace conoscere persone nuove, scoprire diversi punti di vista, confrontarmi o semplicemente stare in compagnia. Distratta e disorganizzata per natura, per lavoro mi trovo spesso a pianificare e organizzare attività dell’ufficio o a dettagliare regole e norme. Nonostante la mia innata timidezza, non mi sottraggo se c’è da parlare in pubblico. Adoro i tacchi ma porto scarpe basse, adoro vestiti e accessori, ma per pigrizia adotto sempre outfit piuttosto banali e a volte trascurati, estremamente generosa in amore, perversamente gelosa di oggetti ed effetti personali, sono pigra e un po' indolente, ma su molti fronti sono una che non sa proprio aspettare…e chissà quante altre potrei dirne.
Nome del blog e obiettivi: Il nome del mio blog è Serena di Nome ma non di fatto, ed è fondamentalmente un diario personale su cui annoto le mie riflessioni, scrivo molte sciocchezze e racconto soprattutto la vita quotidiana della mia famiglia e più in particolare della mia piccola Ciopola peperina. Il blog rappresenta per me una sorta di auto-terapia, mi aiuta a focalizzare meglio i pensieri e a tener memoria di fatti ed eventi relativi alle fasi di crescita della mia piccola, che diversamente potrebbero andare persi.
Due post che vale la pena di leggere: mare, giochi, divertimento e...qualche riflessione
è l'ultimo post che ho scritto e spero che sia un utile spunto per una piacevole gita con la famiglia
e Donne in cucina: Torta di mele e confidenze mi piace perchè racconta un momento divertente di vita quotidiana insieme alla mia Ciopola;
Se vi va potete seguirmi al seguente indirizzo: http://serenadinomemanondifatto.blogspot.it/
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mercoledì 4 luglio 2012
Presentami un blog - La caccia al tesoro di mammafelice!
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giovedì 15 marzo 2012
Non ho la sindrome pre-mestruale....
Avrei voluto scrivere un post diverso oggi, ce l'avevo già in mente. Ma poi è scucesso qualcosa che ha portato la mia testa altrove. La mia amica, la più incinta di questo mondo ;-), ha fatto la morfologica. Mi ha chiamato per annunciarmi che è femmina, oltre al fatto che la creatura gode di ottima salute ed io ho saputo solo dire parole di circostanza, senza reale coinvolgimento o entusiasmo. Mi dispiace, ma non so fingere. Lei non lo sa, nessuna delle persone a me vicine lo sa, ma certe notizie a volte mi colpiscono come una coltellata, perchè mi riportano alla mente un tema a cui vorrei non pensare, un argomento che non vorrei drammatizzare, perchè è semplicemente un peccato farlo. E così emerge che in fondo non sono poi così tranquilla, come mi sono convinta di essere.
Per quanto riguarda A.(la mia amica), spero che non abbia colto la mia freddezza o se così fosse l'abbia valutata come un atteggiamento dovuto al fatto che mi ha chiamato in ufficio in orario di lavoro.
Certe reazioni sono stupide è vero, ma purtroppo naturali. Mi vergogno anche di provare invidia nei confronti di una persona accanto alla quale dovrei gioire, perchè è mia amica ed è sempre stata al tuo fianco quando ce n'era bisogno.
Il fatto è che è una fase difficile, stallo totale, non possono essere prese iniziative e si può solo aspettare (come ho scritto già qui). Io non riesco ad aspettare, sono inquieta di natura, mi risulta complicato farlo quando sento che il tempo scorre inesorabilmente, l'orologio biologico gira e il mondo intorno va avanti.
La storia si ripete, anche se rispetto al passato c'è una Ciopola di mezzo. Però anche adesso mi chiedo il motivo per cui siamo sempre noi quelli diversi dagli altri, quelli che devono far buon viso a cattivo gioco, quelli a cui non riesce facile neppure fare un figlio.
Sono stufa di sentire battute, allusioni, frecciatine, giudizi e sdrammatizzare o cambiare discorso. Insomma oggi veramente mi girano, poi so che passerà e amen.
NOTE: Questo post stupido sconclusionato è un farfugliare di emozioni di parole di piccolezze di una persona piccola, ma l'ho scritto per terapia personale, per piangermi un po' addosso, che mi riesce una meraviglia.
Oggi c'è il sole, non ho la sindrome pre-mestruale e prima o poi mi anestetizzerò ai cattivi sentimenti.
Sono sicura che vedere la Ciopola più tardi sarà un buon antidoto.
Per quanto riguarda A.(la mia amica), spero che non abbia colto la mia freddezza o se così fosse l'abbia valutata come un atteggiamento dovuto al fatto che mi ha chiamato in ufficio in orario di lavoro.
Certe reazioni sono stupide è vero, ma purtroppo naturali. Mi vergogno anche di provare invidia nei confronti di una persona accanto alla quale dovrei gioire, perchè è mia amica ed è sempre stata al tuo fianco quando ce n'era bisogno.
Il fatto è che è una fase difficile, stallo totale, non possono essere prese iniziative e si può solo aspettare (come ho scritto già qui). Io non riesco ad aspettare, sono inquieta di natura, mi risulta complicato farlo quando sento che il tempo scorre inesorabilmente, l'orologio biologico gira e il mondo intorno va avanti.
La storia si ripete, anche se rispetto al passato c'è una Ciopola di mezzo. Però anche adesso mi chiedo il motivo per cui siamo sempre noi quelli diversi dagli altri, quelli che devono far buon viso a cattivo gioco, quelli a cui non riesce facile neppure fare un figlio.
Sono stufa di sentire battute, allusioni, frecciatine, giudizi e sdrammatizzare o cambiare discorso. Insomma oggi veramente mi girano, poi so che passerà e amen.
NOTE: Questo post stupido sconclusionato è un farfugliare di emozioni di parole di piccolezze di una persona piccola, ma l'ho scritto per terapia personale, per piangermi un po' addosso, che mi riesce una meraviglia.
Oggi c'è il sole, non ho la sindrome pre-mestruale e prima o poi mi anestetizzerò ai cattivi sentimenti.
Sono sicura che vedere la Ciopola più tardi sarà un buon antidoto.
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venerdì 23 dicembre 2011
Tanti auguri!
Domani non avrò molto tempo per connettermi per cui prendo in prestito una poesia (inviatami via mail da una collega con cui fino a qualche anno fa ho condiviso la stanza) che mi ha fortemente emozionato, per fare a tutti quelli che passano da qui i migliori auguri di Buon Natale.
Vi auguro sogni a non finire
la voglia furiosa di realizzarne qualcuno
vi auguro di amare ciò che si deve amare
e di dimenticare ciò che si deve dimenticare
vi auguro passioni
vi auguro silenzi
vi auguro il canto degli uccelli al risveglio
e risate di bambini
vi auguro di resistere all’affondamento,
all’indifferenza, alle virtù negative della nostra epoca.
Vi auguro soprattutto di essere voi stessi.
la voglia furiosa di realizzarne qualcuno
vi auguro di amare ciò che si deve amare
e di dimenticare ciò che si deve dimenticare
vi auguro passioni
vi auguro silenzi
vi auguro il canto degli uccelli al risveglio
e risate di bambini
vi auguro di resistere all’affondamento,
all’indifferenza, alle virtù negative della nostra epoca.
Vi auguro soprattutto di essere voi stessi.
Jacques Brel
giovedì 17 novembre 2011
Sensibilità
Non è facile rispondere ai molti "perchè?" dei bambini e dare loro risposte pertinenti, semplici, comprensibili e soddisfacenti. Come noto, la Ciopola è curiosa e chiacchierona. In una delle tante nostre conversazioni abbiamo parlato dei bisnonni, le ho citato i nomi, alcune delle loro caratteristiche (seppure ormai in certi casi sono ricordi sfumati, perchè i miei nonni materni sono morti che ero bambina), le ho raccontato anche qualche episodio di vita comune. Ha chiesto però che fine hanno fatto questi nonni e involontariamente mi sono trovata ad affrontare il tema della morte.
- I nonni sono andati in cielo, ho detto
-Sono su una stellina e ci guardano da lassù..non contenta ha proseguito chiedendo:
-Perchè sono andati in cielo?
- Beh sai, erano vecchietti. Questa è l'unica spiegazione che mi è venuta sul momento.
Ieri sera la Ciopola, parlava dei suoi progetti per il futuro:
- Io quando sono grande, prendo la patente e guido. Nonno I. mi regala una macchina tutta rosa, di Barbie e io porto in giro tutti, Babbo Mamma, Nonno I., Nonna M., Nonno G., Nonna P....
- Beh, siamo in tanti dovremmo stringerci...
Rivolta al Babbone, senza pensare dico...
- Certo che quando prenderà la patente saremo già due vecchietti...
La Ciopola intercetta le mie parole e si rattrista, capisco che qualcosa l'ha turbata e la stringo a me. Stretta nel mio abbraccio mormora coi lucciconi:
- Ma se sei vecchietta, poi muori...
- No, tesoro via questi pensieri brutti........
Finisce così in un grande abbraccio a tre....ma quando sta per andare a letto, torna sull'argomento dicendomi
...io stavo per piangere mamma quando parlavi...
Spero che i baci, gli abbracci siano serviti a rassicurarla, ma certo non è facile trovare parole per spiegare per far capire certi concetti difficili da accettare anche per un adulto.
Quanto è sensibile la mia piccina, quanto vorrei fermare il tempo per poterla sempre proteggere e cullare in un dolce abbraccio...
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giovedì 10 novembre 2011
Carry on, carry on, nothing really matter....
Un'ora di attesa con musica new-age, misto classica, in sottofondo....poi finalmente il mio turno, ma una volta entrata nello studio, devo ancora pazientare perchè la segretaria lo convoca per motivi che ignoro.
Alla fine torna, inevitabile notare che nonostante sia ormai alla soglia dei 70 è in forma come un ragazzino e dimostra 20 anni di meno.
Gli parlo di me, di noi, dei progetti, di come l'appuntamento sia per un controllo, da contestualizzare in un progetto più ampio di allargamento della famiglia e tanto per non trascurare niente gli parlo anche del nostro passato soffermandomi su aspetti che ritengo importanti.
Minimizza, rassicura, incoraggia, sembra sempre tutto facile. Però ci sa fare, anni di esperienza devono averlo portato a capire subito chi ha davanti, cosa si aspetta e così ha la risposta pronta, le parole giuste, il modo giusto per interagire e per metterti a tuo agio.
In 20' minuti abbiamo fatto tutto, ecg compresa ed esco dalla bolla. Tutto ed è andato come mi aspettavo, però ho un numero di cellulare da chiamare, un collega che sembra possa aiutarci.
Non so, sono un po' confusa e il Babbone non mi aiuta a razionalizzare, forse anche lui come me teme il ripetersi del passato....mentre il suo apporto pragmatico sarebbe davvero importante. Vabbè, proverò muovermi in autonomia e vedremo cosa ne esce fuori, vedremo...carry on, carry on nothing really matter....
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mercoledì 24 agosto 2011
Sono tornata.
Eccomi! sono tornata. In realtà non sono andata molto lontana, sono infatti rimasta a casa per due settimane, con l'obiettivo di dare fiato ai nonni e godermi la mia Ciopola.
Mi sono disconnessa dal mondo, concentrandomi sulle faccende quotidiane, che poco spazio hanno lasciato alla navigazione sulla blogsfera.
Sono stati giorni intensi, caldi e talvolta un po' faticosi, ma senz'altro belli. C'è stato spazio per feste di compleanno in giardino, bagni al mare e in piscina, spesa con fuga al supermercato (da infarto!), capricci, pianti e varie sul genere, per baci carezze e risate.
La novità più importante è che finalmente la Ciopola è stata spannolinata con successo. Come ovvio, ha deciso lei che era arrivato il momento e in questo senso credo che il caldo ci abbia aiutato, così come il libro consigliatoci a suo tempo da Fede. Insomma da un momento all'altro ha deciso che voleva indossare le mutandine e ha smesso di ribellarsi ogni volta che le proponevo di fare pipì.
Come normale, soprattutto i primi giorni qualche volta se l'è fatta addosso e ancora, nonostante, siano ormai trascorse quasi 3 settimane, non ci avverte quando deve andare in bagno (ce l'accompagnamo ogni ora e mezza), ma spero sia solo una questione di tempo.
In ogni caso è bello vederla così orgogliosa del traguardo raggiunto e credo che anche questa estate, come le altre, rimarrà per sempre nel mio cuore di mamma.
Altro fatto importante è che abbiamo deciso finalmente la mèta della nostra ultima settimana di vacanza, i primi di settembre. Andremo a Rodi in Grecia. Inizialmente eravamo orientati sul Portogallo, ma probabilmente il tempo a disposizione era poco per poter apprezzare tutte le bellezze di questo Paese, conciliando i nostri ritmi e quelli della piccola, però abbiamo solo rimandato (al prossimo anno forse).
Sono piuttosto emozionata all'idea di questo viaggio, il primo all'estero ed in aereo della Ciopola. Mi chiedo quali saranno le sue reazioni, quanto si stancherà per il viaggio? (in macchina fino all'aeroporto e poi il volo, con scalo, di 5 h all'andata), si annoierà durante le escursioni?beh lo scopriremo solo vivendo.
Nel frattempo devo cercare di organizzarmi in modo da non fare tutto all'ultimo momento, con il rischio di lasciare qualcosa di importante a casa. Stavolta c'è anche da combattere con il limite di peso delle valigie...sigh! immagino che finirà come sempre in corse affannose...ma almeno ci voglio provare!
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mercoledì 27 luglio 2011
Tristezza, per favore vai via......
Oggi mi sento un po' malinconica, sarà che qui piove e fa freddo e io sono tendenzialmente meteropatica. Sarà che in certi giorni...boh! va così insomma. E poi mi fa male l'osso sacro, sì, perchè ieri ho fatto una caduta da Paperissima, se ci penso mi viene ancora da ridere. Sono scivolata alzandomi dalla sedia in ufficio e, come un sacco di patate, sono atterrata con il mio bel sedere in terra, tra lo stupore di un affabile collega (che mi ha chiesto se stavo bene) e il ghigno di una collega (stronza, ops! l'ho detto).
Però non potrà piovere per sempre, tornerà il sole, magari non domani, ma forse nel week end.
Poi infondo, è solo un momento e a volte capita.
Tanto per risollevarmi, penso alla mia fonte di adrenalina: La Ciopola e i suoi pensieri Ciopoleschi.
Ieri sera passa da noi la mamma di Lollo (ns. amico e quasi coetaneo) per prendere lo scaldabiberon che utilizzerà per la vacanza al mare (in bocca al lupo!). La Ciopola osserva, chiede spiegazioni e io cerco di soddisfare le sue curiosità al meglio.
Poi annuncia quasi piagnucolando:
- Anch'io voglio andale in vacanza...
- Ah sì? e dove vorresti andare?
- Voglio andare all'isola che non c'è!
Rivisitazione della cantilena che spesso le dicono i nonni per risolvere i momenti di empasse, difronte ai suoi interrogativi, ovvero: perchè due più due non fa tre!
Un sorriso, a volte aiuta!
Però non potrà piovere per sempre, tornerà il sole, magari non domani, ma forse nel week end.
Poi infondo, è solo un momento e a volte capita.
Tanto per risollevarmi, penso alla mia fonte di adrenalina: La Ciopola e i suoi pensieri Ciopoleschi.
Ieri sera passa da noi la mamma di Lollo (ns. amico e quasi coetaneo) per prendere lo scaldabiberon che utilizzerà per la vacanza al mare (in bocca al lupo!). La Ciopola osserva, chiede spiegazioni e io cerco di soddisfare le sue curiosità al meglio.
Poi annuncia quasi piagnucolando:
- Anch'io voglio andale in vacanza...
- Ah sì? e dove vorresti andare?
- Voglio andare all'isola che non c'è!
E ancora mentre sto provando a chiarire alcuni suoi dubbi e ho un attimo di esitazione di fronte al suo ennesimo pecchè?, lei sorridendo incalza:
- pecchè, pecchè, pecchè due non fa tre!Rivisitazione della cantilena che spesso le dicono i nonni per risolvere i momenti di empasse, difronte ai suoi interrogativi, ovvero: perchè due più due non fa tre!
Un sorriso, a volte aiuta!
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martedì 10 maggio 2011
Un post sconclusionato.
Oggi ho bisogno di un lucidalabbra nuovo, magari rosa, che mi lasci le labbra morbide e lucenti, profumato e succoso come una caramella di fragola.
Ho bisogno di un buon caffè, che mi svegli dal torpore dopo una notte insonne e dal groviglio di pensieri nella mia mente.
Vorrei poter fare una lunga passeggiata senza mèta e senza fretta, per cogliere fiori di campo e respirare profondamente l'aria di primavera e poi starmene lungamente in silenzio distesa su un prato a guardare il cielo e le nuvole che si rincorrono.
In alternativa vorrei esprimere i miei pensieri con le giuste parole.
Mi piacerebbe emozionarmi davanti a qualcosa di inaspettato, un gesto, una frase, un abbraccio...
Vorrei, al momento giusto, non far prevalere l'incoscienza...per non dovermi poi piangermi addosso per la mia incoerenza.
Forse ho solo bisogno di un buon sonno ristoratore per evitare incomprensibili sproloqui.
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immagine liberamente tratta dal web |
Oggi ho bisogno di un lucidalabbra nuovo, magari rosa, che mi lasci le labbra morbide e lucenti, profumato e succoso come una caramella di fragola.
Ho bisogno di un buon caffè, che mi svegli dal torpore dopo una notte insonne e dal groviglio di pensieri nella mia mente.
Vorrei poter fare una lunga passeggiata senza mèta e senza fretta, per cogliere fiori di campo e respirare profondamente l'aria di primavera e poi starmene lungamente in silenzio distesa su un prato a guardare il cielo e le nuvole che si rincorrono.
In alternativa vorrei esprimere i miei pensieri con le giuste parole.
Mi piacerebbe emozionarmi davanti a qualcosa di inaspettato, un gesto, una frase, un abbraccio...
Vorrei, al momento giusto, non far prevalere l'incoscienza...per non dovermi poi piangermi addosso per la mia incoerenza.
Forse ho solo bisogno di un buon sonno ristoratore per evitare incomprensibili sproloqui.
mercoledì 4 maggio 2011
La peluscia e altre cose Ciopolesche
Ore 21,00 circa seduta sul divano leggo alla Piccola Ciopola la prima storia del libro dei cuccioli, per una sera infatti niente "cimm" (film), ha preferito la lettura (alleluiah!!!):
....e così nacquero 15 cuccioli tutti bianchi, le macchioline nere sarebbero venute più avanti, che avevano tanto bisogno di dormire, mangiare e di affetto....
.... e..e..e..e..e poi vene una shignola cattiva.... cattiva cattiva (agitando le manine per rafforzare il concetto!) e chiama Cudelia Debon e plende tutti cuccioletti...e babbo e mamma dicono: non shi fa quetta cosa...poi lei plende pecchè vuole fale una peluscia...
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....e così nacquero 15 cuccioli tutti bianchi, le macchioline nere sarebbero venute più avanti, che avevano tanto bisogno di dormire, mangiare e di affetto....
.... e..e..e..e..e poi vene una shignola cattiva.... cattiva cattiva (agitando le manine per rafforzare il concetto!) e chiama Cudelia Debon e plende tutti cuccioletti...e babbo e mamma dicono: non shi fa quetta cosa...poi lei plende pecchè vuole fale una peluscia...
La Ciopola sta crescendo in fretta, lo dimostrano i suoi progressi nel linguaggio. La sua capacità di articolare frasi sempre più lunghe e di senso compiuto. E' buffo vedere che inizia il discorso in modo un po' incerto....ripetendo in modo continuo la prima lettera della parola che deve dire e poi una volta preso il via è una macchinetta e non si ferma più!
Adoro quegli occhi da furbetta e ogni espressione che accompagna i suoi discorsi...
Da rilevare anche qualche progresso sui due punti nodali del momento, ovvero distacco dal ciuccio e spannolinamento.
Sul primo argomento sono finalmente riuscita a limitare l'utilizzo alla nanna notturna e pomeridiana. Tenere il ciuccio era diventato un gioco, più che una reale necessità, infatti veniva mordicchiato e abbandonato in ogni dove (con conseguente caccia al ciuccio estenuante alla sera...). Dato che la sua tata preferita al nido le aveva (ci aveva) fatto notare che il ciuccio mordicchiato deve essere buttato via, ho colto l'occasione per mettere la regola di cui ho parlato...per ora funziona, speriamo bene!
Lo spannolinamento invece non è ancora iniziato seriamente, ma ogni tanto riesco a convincere la Ciopola ad "accomodarsi" per la cacca sul water dei grandi con apposito riduttore, dato che il vasino non le piace per niente. La soddisfazione quando l'obiettivo viene centrato è tanta, gli occhi le si illuminano e insieme battiamo le mani. Come dicevo per il momento non è un'abitudine consolidata, voglio farmi coraggio però pensando che questo sia un punto di partenza.
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mercoledì 6 aprile 2011
Fiocco rosa
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Mamma non voleva disturbare mia zia, che proprio ieri era stata sottoposta ad un trattamento chemioterapico...così, dato che abito vicino all'Ospedale ho deciso di andare.
Doop cena abbiamo velocemente riordinato e alle 21.15 varcavo la soglia dell'Ospedale. Salita in reparto mi sono informata su dove fosse mia cugina e l'ho trovata proprio nella stanza dov'ero stata sistemata anch'io durante il travaglio. Avevo in mente di dirle tantissime cose, invece vederla mi ha infinitamente commossa e sono riuscita solo ad abbracciarla e a baciarla forte trattenendo a stento le lacrime. Sono rimasta solo pochi minuti, perchè nel frattempo è arrivata una contrazione bella grossa e ricordando come ci si sente in quei momenti, me ne sono andata, lasciandola con il marito.
Sono tornata a casa in un turbine di ricordi e di emozioni.
La piccola è nata stamattina alle 6.00, non ho molti altri dettagli salvo il fatto che stanno bene entrambe.
Auguri di tanta felicità!
venerdì 1 aprile 2011
la mia borsa
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Laborsa dei miei sogni immagine liberamente tratta dal web |
E' da premettere che il diventare mamma non ha variato la composizione tipo della mia borsa, perchè ho sempre preferito borse grandi, un po' per necessità ( ho un passato di lavoratrice pendolare), un po' per piacere e per la comodità di avere sempre tutto sotto mano.
Quindi, come avrete capito, sarebbe più corretto parlare di valigia, per la capienza e per la quantità di oggetti che vi si nascondono, considerato peraltro che sono una pigra disordinata che mischia l'utile al dilettevole.
Andando al punto, innanzi tutto il borsello, una fisarmonica che contiene di solito pochi spiccioli e una quantità innumerevole di carte. Ai tempi d'oggi anche il calzolaio eroga una carta fedeltà, raccogli punti, ecc.
Poi gli occhiali da sole (graduati "siccome che so' cecata") , da indossare al mattino quando deambulo dalla fermata dell'autobus all'ufficio o per difendermi dai potenti raggi del sole estivo in scooter.
Fazzolettini di carta. In realtà possono esserci tre pacchetti intonzi oppure manco lo straccio di un fazzoletto, rientra anche questo nella mia natura...
Scontrini a bizzeffe, perchè è sempre bene conservarli..(.ma anche no?) in ogni caso io non me ne separo facilmente, ognuno ha le sue fisse paranoiche del resto!
Penne, di solito non ne funziona una o si è seccato l'inchiostro o si è rotto qualche pezzo a furia di tenerle depositate sul fondo della borsa sommerse da ogni genere di oggetto.
Carica batterie del cellulare...ah a proposito il cellulare è scarico....
Cellulare che quando squilla non si trova mai...ammesso di riuscire a sentire lo squillo ;-) e 2 custodie che giacciono inutilizzate...però ci sono, non si sa mai!
Pochette trucco, indispensabile al mattino. Solitamente infatti non riesco a rendermi presentabile a casa e per questo la prima cosa che faccio in ufficio è la "ristrutturazione". La pochette contiene pochi pezzi (più o meno): 2 eyeliner (nero e marrone), mascara, un ombretto in stick, fondotinta compatto con spugnetta, un lucidalabbra, 2 assorbenti, salviettine per igiene intima, 1 salvaslip, gel igienizzante mani, lima per unghie, tachipirina (per piccoli e grandi mali), bentelan (per attacchi di asma improvvisi), chiavetta usb.
Chiavi di casa e coriandoli sparsi del carnevale passato o chissà di quanti carnevali fa.
Nel fine settimana, visto il più assiduo contatto con la Ciopolina, si aggiungono inoltre altri necessari accessori, ovvero salviettine umidificate, scatolina portaciuccio con relativo/i ciuccio/i, piccoli barbapapà, sorpresine kinder, biglietti per la giostra, cappello, borsettina porta-pannolone, bottiglietta con acqua.
Cosa mi dite delle vostre borse? La borsa è lo specchio del vostro essere?
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lunedì 14 marzo 2011
Ancora nel limbo
Torno ancora sull'argomento che mi ha spinto ad aprire questo blog, il mio loop così lo definirei.
Nel week end in più momenti ho visto la proiezione di un ipotetico futuro.
Tra venerdì e domenica la Ciopola ha avuto modo di avere contatti con dei lattanti figli di amici, quanto entusiasmo, quanti baci e carezze, quanta voglia di stringerli di fare loro delle coccole (è pur vero che avere tutti i santi giorni un piccolo in casa potrebbe ridurre, se non annullare, tanto entusiasmo, però la sua sensibilità è commovente!).
Ieri mattina la Ciopola ha preteso di fare la doccia con il Babbone e lui ha accettato di buon grado. La piccola è stata entusiasta della novità, ma anche un pizzico più collaborativa del solito con qualche guizzo di obbedienza alle indicazioni su come tenere la testa per eviatare il sapone sugli occhi. Il padre si è prestato ad un'attività (fare il bagnetto) che normalmente evita come la peste.
Proseguendo nel pomeriggio di ieri, a casa di amici, tengo in braccio con disonvoltura una piccola 5mesenne mentre aiuto la Ciopola a scendere le scale....
Forse dovrei spogliarmi dei miei dubbi, potrei farcela, qualche segnale positivo ultimamente il Babbone lo sta dando, sembra più collaborativo...ma durerà? o alle prime difficoltà mi "abbandonerà" ancora una volta per rifugiarsi nel suo comodo mondo?
Proprio oggi è stato pubblicato su genitoricrescono, un post che ha toccato profondamente le mie corde.
Mi hanno colpito in particolare due passaggi:
....La verità è che l'equilibrio tra i progetti di due persone è raro ed instabile: è legato ad eventi contingenti a come si evolve quel progetto stesso, dato che ognuno può reagire diversamente al procedere della vita.....
E così, troppo spesso, capita ancora che i figli siano delle madri, quando invece tutta l'organizzazione sociale non lo consente più.
E ancora
....Ma quanti papà si defilano perchè si sentono esclusi, perchè non sono stati educati ad accudire, perchè non trovano un loro ruolo, perchè vengono troppo spesso criticati o ripresi? E quanti, che vorrebbero essere presenti, sono costretti a vedere i figli poche ore perchè il congedo per il papà è una chimera?
Un progetto familiare è fatto, prima di tutto, di tempi: il tempo in cui si decide di vivere insieme, il tempo in cui si immagina di avere dei figli, il tempo in cui li si aspetta. Poi con l’arrivo dei figli, l’elemento della vita che cambia maggiormente è lo scorrere del tempo e la sua scansione. E quando i tempi cambiano radicalmente, da un giorno all’altro, tutto può sembrare difficile. Anche una coppia che sembrava perfettamente all’unisono sui tempi della vita, può vivere momenti di crisi.....Insomma sono sempre qui nel mio limbo di indecisione a chiedermi se mia figlia beneficierebbe davvero della presenza di un fratello/sorella o rischio di crescere una figlia unica prepotente e viziata.
E' la fiducia in me stessa che mi manca o è venuta meno la fiducia in mio marito?
I suoi recenti piccoli segni di collaborazione, potranno tradursi in un affiancamento e supporto concreto e continuo (soprattutto) in caso di un secondo figlio?
Potrei, con il mio comportamento, aver incosciamente escluso il Babbone? vedendolo incerto e scarsamente propenso a prendersi cura della Ciopola? L'ho spinto io o il suo comportamento è retaggio della sua educazione familiare?
Troverò mai una risposta alle mie inquitudini?
Nel week end in più momenti ho visto la proiezione di un ipotetico futuro.
Tra venerdì e domenica la Ciopola ha avuto modo di avere contatti con dei lattanti figli di amici, quanto entusiasmo, quanti baci e carezze, quanta voglia di stringerli di fare loro delle coccole (è pur vero che avere tutti i santi giorni un piccolo in casa potrebbe ridurre, se non annullare, tanto entusiasmo, però la sua sensibilità è commovente!).
Ieri mattina la Ciopola ha preteso di fare la doccia con il Babbone e lui ha accettato di buon grado. La piccola è stata entusiasta della novità, ma anche un pizzico più collaborativa del solito con qualche guizzo di obbedienza alle indicazioni su come tenere la testa per eviatare il sapone sugli occhi. Il padre si è prestato ad un'attività (fare il bagnetto) che normalmente evita come la peste.
Proseguendo nel pomeriggio di ieri, a casa di amici, tengo in braccio con disonvoltura una piccola 5mesenne mentre aiuto la Ciopola a scendere le scale....
Forse dovrei spogliarmi dei miei dubbi, potrei farcela, qualche segnale positivo ultimamente il Babbone lo sta dando, sembra più collaborativo...ma durerà? o alle prime difficoltà mi "abbandonerà" ancora una volta per rifugiarsi nel suo comodo mondo?
Proprio oggi è stato pubblicato su genitoricrescono, un post che ha toccato profondamente le mie corde.
Mi hanno colpito in particolare due passaggi:
....La verità è che l'equilibrio tra i progetti di due persone è raro ed instabile: è legato ad eventi contingenti a come si evolve quel progetto stesso, dato che ognuno può reagire diversamente al procedere della vita.....
E così, troppo spesso, capita ancora che i figli siano delle madri, quando invece tutta l'organizzazione sociale non lo consente più.
E ancora
....Ma quanti papà si defilano perchè si sentono esclusi, perchè non sono stati educati ad accudire, perchè non trovano un loro ruolo, perchè vengono troppo spesso criticati o ripresi? E quanti, che vorrebbero essere presenti, sono costretti a vedere i figli poche ore perchè il congedo per il papà è una chimera?
Un progetto familiare è fatto, prima di tutto, di tempi: il tempo in cui si decide di vivere insieme, il tempo in cui si immagina di avere dei figli, il tempo in cui li si aspetta. Poi con l’arrivo dei figli, l’elemento della vita che cambia maggiormente è lo scorrere del tempo e la sua scansione. E quando i tempi cambiano radicalmente, da un giorno all’altro, tutto può sembrare difficile. Anche una coppia che sembrava perfettamente all’unisono sui tempi della vita, può vivere momenti di crisi.....Insomma sono sempre qui nel mio limbo di indecisione a chiedermi se mia figlia beneficierebbe davvero della presenza di un fratello/sorella o rischio di crescere una figlia unica prepotente e viziata.
E' la fiducia in me stessa che mi manca o è venuta meno la fiducia in mio marito?
I suoi recenti piccoli segni di collaborazione, potranno tradursi in un affiancamento e supporto concreto e continuo (soprattutto) in caso di un secondo figlio?
Potrei, con il mio comportamento, aver incosciamente escluso il Babbone? vedendolo incerto e scarsamente propenso a prendersi cura della Ciopola? L'ho spinto io o il suo comportamento è retaggio della sua educazione familiare?
Troverò mai una risposta alle mie inquitudini?
martedì 8 marzo 2011
8 Marzo
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Immagine tratta liberamente dal web |
Per festeggiare la festa della donna vorrei donare un chicco di mimosa ad ognuna delle donne che riempiono la mia vita, alle amiche lontane dagli occhi ma non dal cuore, le amiche blogger che condividono il mio quotidiano, alle amiche che pur rispettando la mia proverbiale riservatezza sanno essermi vicine quando ce n'è bisogno, alle mamme multitasking, alla mia mamma che non si risparmia mai e alla mia Ciopola per la donna che sarà!
Raccogliendo ancora una volta l'invito di mammadesign elenco le 10 ragioni per cui vale la pena di essere donna:
- la maternità;
- la solidarietà e la complicità tra donne;
- la capacità di amare senza riserve;
- il gusto di indossare i tacchi ma anche le ballerine;
- la capacità di farne una e pensarne cento;
- la prontezza nella soluzione dei problemi;
- il riuscire ad essere felici per niente;
- la sensibilità;
- il raccontarsi senza pudori;
- vestirsi, truccarsi solo per piacersi di più.
10 cose irrinunciabili
Raccolgo l'invito di mammadesign, frutto di una catena positiva innescata, credo inconsapevolmente, da Roberto Saviano che sta spopolando in vari blog ed eccomi qua con il mio elenco di 10 cose per cui vale la pena vivere:
- la Ciopola che mi stringe la mano per addormentarsi;
- l'abbraccio del Babbone dopo aver fatto l'amore;
- le chiacchiere e le risate con le amiche;
- le mattine d'estate con le rondini;
- piangere, ridere ed emozionarsi leggendo un libro;
- cantare a squarciagola da sola in macchina;
- ballare, ballare, ballare;
- la pasta al forno della mamma;
- la bellezza di un tramonto;
- viaggiare e scoprire, ammirare posti e usanze nuovi.
Passo la catena a chiunque abbia volgia di raccontare e raccontarsi!
- la Ciopola che mi stringe la mano per addormentarsi;
- l'abbraccio del Babbone dopo aver fatto l'amore;
- le chiacchiere e le risate con le amiche;
- le mattine d'estate con le rondini;
- piangere, ridere ed emozionarsi leggendo un libro;
- cantare a squarciagola da sola in macchina;
- ballare, ballare, ballare;
- la pasta al forno della mamma;
- la bellezza di un tramonto;
- viaggiare e scoprire, ammirare posti e usanze nuovi.
Passo la catena a chiunque abbia volgia di raccontare e raccontarsi!
mercoledì 2 marzo 2011
Una breve riflessione sul PROGETTO FAMIGLIA
Ho da poco conosciuto un blog che mi è subito piaciuto tantissimo, per gli argomenti che tratta e per come li tratta. Sto parlando di genitoricrescono. Un blog che definirei "istruttivo".
Prendo spunto dal tema del mese: progetto famiglia per raccontare la mia personale esperienza in merito (in realtà ho già scritto qualcosa commentanto il post in questione).
Una delle autrici scrive: Due cuori, una capanna, un bebé, ed ecco che il Progetto Famiglia ha preso forma. O quasi. Ma quale è la differenza tra un progetto sconquassato e uno che funziona? Gli ingredienti sono molti: una mamma, un papà, un neonato, uno o magari due lavori da portare avanti, una casa da gestire, le notti insonni da risolvere, gli aiuti che servirebbero, le ingerenze fastidiose, gli equilibri delicati, gli ormoni in circolo, le incomprensioni.......Il progetto famiglia è a mio avviso un progetto bellissimo, un progetto in cui credo fortemente ed in cui mi sento tuttora impegnata, ma senza dubbio ci sono tante variabili che possono condizionarlo fino a renderlo difficile da vivere con serenità.
Io non ho ancora trovato un vero equilibrio e quindi non posso dare grandi suggerimenti sugli elementi che possono renderlo un progetto di successo. Ci sono tanti aspetti di cui è difficile tener conto a priori, quando il progetto è solo un desiderio, tra cui le reazioni dei nonni o il ruolo del padre. Si spera di avere dei nonni collaborativi ma discreti, un padre attento e presente e invece ti trovi con gli ormoni a mille e un gran senso di solitudine.
A due anni dall’avvio del progetto di cui si parla, credo di aver trovato per esempio un mio modo per limitare le ingerenze da troppo amore dei nonni. Nel mio caso il desiderio dei nonni di rendersi utili, li induce a diventare una presenza ingombrante e vanificare così la forza del loro aiuto. Con il tempo ho imparato a parlare con loro in modo più diretto, riconosco che talvolta sono anche troppo diretta, questo non cancella del tutto certi momenti di silenziosa incomprensione o certi esercizi di pazienza necessari a non sbottare all'istante, ma personalmente ho trovato nella sincertià un metodo terapeutico per gestire la relazione.
Del resto va anche detto che i nonni hanno capito che il loro ruolo non è quello di educare, per questo ci sono i genitori. Il loro bagaglio di esperienza, conoscenza può però essere sfruttato per accompagnare una serena crescita del bambino.
Purtroppo un tema ancora non risolto è la genitorialità nell'ambito della coppia. A volte mi sembra di essere l'unica a portare avanti il progetto. In certi momenti a mio avviso non c'è sia la necessaria interscambiabilità.
La sensazione che provo a volte è quella di essermi infilata in una inestricabile nassa.
Il dialogo può essere un'arma vincente? probabilmente sì se unito alla volontà di portare avanti il progetto.
Prendo spunto dal tema del mese: progetto famiglia per raccontare la mia personale esperienza in merito (in realtà ho già scritto qualcosa commentanto il post in questione).
Una delle autrici scrive: Due cuori, una capanna, un bebé, ed ecco che il Progetto Famiglia ha preso forma. O quasi. Ma quale è la differenza tra un progetto sconquassato e uno che funziona? Gli ingredienti sono molti: una mamma, un papà, un neonato, uno o magari due lavori da portare avanti, una casa da gestire, le notti insonni da risolvere, gli aiuti che servirebbero, le ingerenze fastidiose, gli equilibri delicati, gli ormoni in circolo, le incomprensioni.......Il progetto famiglia è a mio avviso un progetto bellissimo, un progetto in cui credo fortemente ed in cui mi sento tuttora impegnata, ma senza dubbio ci sono tante variabili che possono condizionarlo fino a renderlo difficile da vivere con serenità.
Io non ho ancora trovato un vero equilibrio e quindi non posso dare grandi suggerimenti sugli elementi che possono renderlo un progetto di successo. Ci sono tanti aspetti di cui è difficile tener conto a priori, quando il progetto è solo un desiderio, tra cui le reazioni dei nonni o il ruolo del padre. Si spera di avere dei nonni collaborativi ma discreti, un padre attento e presente e invece ti trovi con gli ormoni a mille e un gran senso di solitudine.
A due anni dall’avvio del progetto di cui si parla, credo di aver trovato per esempio un mio modo per limitare le ingerenze da troppo amore dei nonni. Nel mio caso il desiderio dei nonni di rendersi utili, li induce a diventare una presenza ingombrante e vanificare così la forza del loro aiuto. Con il tempo ho imparato a parlare con loro in modo più diretto, riconosco che talvolta sono anche troppo diretta, questo non cancella del tutto certi momenti di silenziosa incomprensione o certi esercizi di pazienza necessari a non sbottare all'istante, ma personalmente ho trovato nella sincertià un metodo terapeutico per gestire la relazione.
Del resto va anche detto che i nonni hanno capito che il loro ruolo non è quello di educare, per questo ci sono i genitori. Il loro bagaglio di esperienza, conoscenza può però essere sfruttato per accompagnare una serena crescita del bambino.
Purtroppo un tema ancora non risolto è la genitorialità nell'ambito della coppia. A volte mi sembra di essere l'unica a portare avanti il progetto. In certi momenti a mio avviso non c'è sia la necessaria interscambiabilità.
La sensazione che provo a volte è quella di essermi infilata in una inestricabile nassa.
Il dialogo può essere un'arma vincente? probabilmente sì se unito alla volontà di portare avanti il progetto.
lunedì 28 febbraio 2011
Dentro di me
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Immagine tratta liberamente dal web |
Vorrei essere forte, vorrei sapermi bastare, non sentirmi ogni volta in balìa delle mie insicurezze dei miei dubbi, dei sensi di colpa.
Vorrei non sentirmi giù per un niente.
Vorrei non abbandonarmi alla malinconia ed essere capace di guardare avanti.
Vorrei non perdere la calma, vorrei trovare le parole giuste per spiegare.
Vorrei bastasse uno sguardo.
Vorrei non aver pronunciato certe parole,
Vorrei saper agire, anzichè tacere.
Vorrei non amare così tanto.
Vorrei tanto trattenere queste lacrime.
mercoledì 16 febbraio 2011
Il frigo: lo specchio del mio essere.
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Immagine tratta liberamente dal web |
Qualche giorno fa, prima di andare al supermercato, ho dato un'occhiata al frigo per fare il punto della situazione prima della spesa e dato che la Ciopola era dai nonni ne ho approfittato per fare un po' di pulizia, buttando via barattoli di sugo avviati, i formaggini scaduti, ecc. Presa dall'impeto sono passata alla dispensa, facendo sparire tisane storiche, infusi mai provati e ormai stagionati.
A fronte di questa efficace, seppur veloce opera di pulizia, sono arrivata a concludere che il frigo è lo specchio del mio essere. Ovvero tendo sempre a rimandare, ad accumulare, per indolenza e per pigrizia.
Nel caso specifico la conseguenza diretta è l'aver buttato via del cibo e dei soldi (cose di non poco conto), più in generale si ha dispendio di tempo ed inutili rimpianti, nonchè frequenti sensi di colpa per non aver impiegato al meglio le proprie risorse.
E' più forte di me, sono incostante, non riesco a programmare, divago, mi perdo nei miei pensieri, ci giro intorno, mi occupo di altro, non mi concentro sufficientemente, rimando.
Dopo l'esperienza formativa dedicata al time-managment di qualche mese fa (ne avevo parlato qui), ero decisa a cambiare ed in parte ci sono riuscita attraverso un project-work che ho poi elaborato, ma fondamentalmente il bradipo che in me ha avuto la meglio sui miei buoni propositi.
Mia nonna diceva che da un albero di mele non ci si possono tirar fuori limoni, cioè non ci si possono aspettare cambiamenti radicali dalle persone, per cui non potrò mai essere troppo diversa da come sono.
Ma non posso continuare così, cedendo con passività alla mia natura poco razionale e un po' inconcludente.
Per cui dato che il project work, ha avuto effetti positivi sulla mia vita lavorativa, devo impegnarmi a far qualcosa in più per la mia vita personale, obiettivo ambizioso forse, ma di certo importante.
Ragazze non sono impazzita e non ho bevuto o fumato niente di strano, sto solo cercando di trovare un modo per organizzare meglio il mio quotidiano.
martedì 11 gennaio 2011
Un post malinconico (tanto per cambiare)
E' ormai iniziato un nuovo anno e mi sto lentamente avvicinando ai 40...girovando per i miei blog preferiti ho letto il post di Chiara che parla del suo prossimo 30esimo compleanno e così mi è venuta voglia di scrivere un post sul tempo che passa e sulle mie sensazioni.
Ho vissuto il mio trentesimo compleanno con grande gioia, sentivo di avere il mondo in mano.
Laurea in tasca, lavoro fisso e sposata da un anno.
Era finito il periodo buio di studio, ricerca lavoro, di rapporto a distanza (causa lavoro del Babbone). Finalmente casa mia, con le mie regole e possibilità di viaggiare, dedicarmi pienamente ai miei interessi, spendere i soldi che mi guadagno.
Ad agosto prossimo avrò 37 anni, sono mamma e sono felice di esserlo, ma pensando al prossimo compleanno mi viene la malinconia (per la verità un po' di tristezza mi aveva già assalito al 36esimo compleanno, come scrivevo qui , ma forse è anche una questione di carattere).
Mi guardo intorno e vedo che i miei genitori stanno invecchiando e hanno qualche acciacco in più di cui preoccuparsi ed io che non ho più la voglia di crescere di un tempo, quando immaginavo cosa avrei fatto dopo la maturità, dopo la laurea ecc....è brutto dirlo ma adesso sento che dovrò solo invecchiare.
Questi 37 in arrivo mi stanno stretti, soprattutto per il rimpianto delle cose non fatte, delle esperienze non vissute, per il coraggio mancato, per non essere mai stata leone, ma molto più spesso pecora.
Il profondo amore dei miei genitori, mi ha spesso condizionato (per carità li adoro, ma il loro amore è stato totalizzante). La loro apprensione e la mia non compresa timidezza hanno guidato la mia vita sui binari di un esistenza, a volte un po' banale, di brava ragazza.
Ma il passato non si può cambiare, rimane solo un po' di amaro in bocca per ciò che sono stata e per quella avrei dovuto o voluto essere.
In ogni caso è del presente che dobbiamo (devo) preoccuparci (preoccuparmi) e godere di quello che di più bello la vita ci offre sul momento, per cui come buon proposito voglio provare a non piangermi troppo addosso, a essere protagonista dei miei giorni, niente è perduto infondo, no?
Ho vissuto il mio trentesimo compleanno con grande gioia, sentivo di avere il mondo in mano.
Laurea in tasca, lavoro fisso e sposata da un anno.
Era finito il periodo buio di studio, ricerca lavoro, di rapporto a distanza (causa lavoro del Babbone). Finalmente casa mia, con le mie regole e possibilità di viaggiare, dedicarmi pienamente ai miei interessi, spendere i soldi che mi guadagno.
Ad agosto prossimo avrò 37 anni, sono mamma e sono felice di esserlo, ma pensando al prossimo compleanno mi viene la malinconia (per la verità un po' di tristezza mi aveva già assalito al 36esimo compleanno, come scrivevo qui , ma forse è anche una questione di carattere).
Mi guardo intorno e vedo che i miei genitori stanno invecchiando e hanno qualche acciacco in più di cui preoccuparsi ed io che non ho più la voglia di crescere di un tempo, quando immaginavo cosa avrei fatto dopo la maturità, dopo la laurea ecc....è brutto dirlo ma adesso sento che dovrò solo invecchiare.
Questi 37 in arrivo mi stanno stretti, soprattutto per il rimpianto delle cose non fatte, delle esperienze non vissute, per il coraggio mancato, per non essere mai stata leone, ma molto più spesso pecora.
Il profondo amore dei miei genitori, mi ha spesso condizionato (per carità li adoro, ma il loro amore è stato totalizzante). La loro apprensione e la mia non compresa timidezza hanno guidato la mia vita sui binari di un esistenza, a volte un po' banale, di brava ragazza.
Ma il passato non si può cambiare, rimane solo un po' di amaro in bocca per ciò che sono stata e per quella avrei dovuto o voluto essere.
In ogni caso è del presente che dobbiamo (devo) preoccuparci (preoccuparmi) e godere di quello che di più bello la vita ci offre sul momento, per cui come buon proposito voglio provare a non piangermi troppo addosso, a essere protagonista dei miei giorni, niente è perduto infondo, no?
giovedì 25 novembre 2010
25 Novembre - Giornata contro la violenza sulle donne
Una carissima amica ed ex collega mi ha inviato una mail contenente una bellissima poesia per celebrare la giornata mondiale contro la violenza sulle donnne che ho deciso di pubblicare, dedicandola a tutte le amiche blogger che spero la leggeranno ed in particolare a MMD (e speriamo che sia femmina ^_^)
Un difetto nelle donne
Le donne hanno forze che sorprendono gli uomini...
sopportano fatiche e portano fardelli,
ma comprendono la felicità, l'amore e la gioia.
Sorridono quando vogliono urlare.
Cantano quando vogliono piangere.
Piangono quando sono felici.
e ridono quando sono nervose.
Combattono per quello in cui credono...
si ribellano all'ingiustizia.
Non accettano un "no" come risposta
quando credono che ci sia una soluzione migliore.
Rinunciano per far avere di più alla famiglia.
Vanno dal dottore con un'amica spaventata.
Amano incondizionatamente.
Piangono quando i loro figli vincono
e festeggiano quando i loro amici ricevono premi.
Sono felici quando sentono parlare
di una nascita o di un matrimonio.
I loro cuori si spezzano quando muore un amico.
Stanno in lutto per la perdita
di un membro della famiglia
di un membro della famiglia
ma sono forti quando pensano che non
sia rimasta più forza.
sia rimasta più forza.
Sanno che un abbraccio ed un bacio
possono curare un cuore spezzato.
Di donne ce ne sono di tutte le forme, misure e colori.
Guideranno, voleranno, cammineranno, correranno
o ti invieranno e-mail per mostrarti
quanto tengano a te.
o ti invieranno e-mail per mostrarti
quanto tengano a te.
Il cuore di una donna è ciò che continua
a far girare il mondo.
a far girare il mondo.
Portano gioia, speranza e amore.
Hanno compassione ed idee.
Danno supporto morale alla famiglia e agli amici.
Le donne hanno cose vitali da dire e tutto da dare.
Comunque, se c'è un difetto nelle donne
è che si dimenticano del loro valore.
martedì 23 novembre 2010
Il tema del figlio unico.
In molti dei miei post (vedi quie qui per esempio), ho manifestato il mio amletico dilemma sul fermarsi ad uno o avventurarsi in una seconda gravidanza (in questo senso ho molte amiche blogger -MammaBradipo e Micaela in particolare - che mi esortano a dare una sorellina/fratellino alla Ciopola)...mentre ancora molti dubbi mi attanagliano, sento dentro di me che piano piano quel "NO" assoluto, sta diventando un "NI".
Sul sito di Repubblica di oggi ho letto un interessante articolo sul tema figli unici, che riporta i risultati di una statistica condotta in Italia sull'argomento ed espone alcune considerazioni e argomentazioni in cui mi ritrovo un po' (tipo se ci fossero padri che aiutano un po' di più...).
Se avete tempo e voglia di leggere l'articolo, poi vi aspetto per conoscere il vostro punto di vista.
Ciao ciao
Sul sito di Repubblica di oggi ho letto un interessante articolo sul tema figli unici, che riporta i risultati di una statistica condotta in Italia sull'argomento ed espone alcune considerazioni e argomentazioni in cui mi ritrovo un po' (tipo se ci fossero padri che aiutano un po' di più...).
Se avete tempo e voglia di leggere l'articolo, poi vi aspetto per conoscere il vostro punto di vista.
Ciao ciao
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