Come già scritto qualche post fa, la Ciopola ha intrapreso il suo percorso nella Scuola per l'Infanzia.
Nonostante al risveglio mattutino affermi di voler restare insieme a mamma, le evoluzioni degli ultimi mesi mi fanno credere che in realtà l'ambiente sia stimolante per la bambina e probabilmente abbiamo fatto bene a farle iniziare anticipatamente (compirà tre anni a gennaio) il percorso alla Scuola per l'Infanzia .
Ho avuto ormai modo di constatare che il Nido e la Scuola per l'infanzia sono due mondi completamente diversi, pur trattandosi di strutture pubbliche ho notato che diverse sono le logiche che ne guidano l'organizzazione.
Tutto ciò che ho apprezzato negli anni di Nido, tanto da farmelo sentire un po' come il mio Nido, ovvero efficienza, attenzione, cura, dialogo, interazione, non l'ho trovato nella scuola dell'infanzia.
L'approccio è stato totalmente diverso, meno empatico e più burocratico, anche se si tratta comunque di bambini di 3 anni (in alcuni casi non ancora compiuti).
Si è passati insomma da un accudimento con attenzioni pressochè materne, ad un contatto molto più distaccato, quasi si avesse a che fare con dei piccoli adulti.
A dispetto delle nostre aspettative, credo che la Ciopola abbia fatto un po' di fatica per adeguarsi alla novità e sto pensando, con il senno di poi, che i capricci di cui ho parlato (qui e anche qui), potrebbero essere riconducibili a questo passaggio, fossero insomma un modo per manifestarci le sue difficoltà. Mi spiego meglio. Alla scuola dei grandi le sono state proposte attività più impegnative rispetto a quelle del Nido, dove probabilmente era lasciato più spazio al gioco libero e richiesto un certo tipo di comportamento o quantomeno un autonomia non ancora del tutto acquisita.
Altro elemento di (notevole) differenza tra le due strutture: le insegnanti. Al Nido ho incontrato persone innamorate del proprio lavoro e dei bambini, che sono stati seguiti con impegno e dedizione. Alla Scuola per l'infanzia abbiamo incontrato un'insegnante che ha senza dubbio una lunga esperienza, ma a mio avviso dalla mentalità un po' chiusa. E' sempre pronta a dare giudizi, fermandosi spesso alle apparenze, valutando in modo semplicistico il comportamento dei genitori (troppo apprensivi, incapaci di dare regole, ecc.). E' molto attenta ai suoi diritti sindacali e poco propensa a dare qualcosa di più del previsto. Insomma l'opinione che mi sono fatta è che i bambini non siano del tutto al centro dei suoi pensieri.
La Ciopola però sembra adesso aver trovato la sua dimensione nel nuovo contesto, infatti i capricci sono diminuiti e nonostante i racconti sulle attività svolte in classe siano molto stringati (ho colorato con le dita!), mi rassicura sapere che ha fatto amicizia con i suoi compagni (alcuni dei quali vengono citati con frequenza), vederla entusiasta per alcune attività svolte (le uscite in palestra, la gita al museo del bambino) e osservare che negli ultimi tempi è veramente cresciuta.
Tutto ciò che ho apprezzato negli anni di Nido, tanto da farmelo sentire un po' come il mio Nido, ovvero efficienza, attenzione, cura, dialogo, interazione, non l'ho trovato nella scuola dell'infanzia.
L'approccio è stato totalmente diverso, meno empatico e più burocratico, anche se si tratta comunque di bambini di 3 anni (in alcuni casi non ancora compiuti).
Si è passati insomma da un accudimento con attenzioni pressochè materne, ad un contatto molto più distaccato, quasi si avesse a che fare con dei piccoli adulti.
A dispetto delle nostre aspettative, credo che la Ciopola abbia fatto un po' di fatica per adeguarsi alla novità e sto pensando, con il senno di poi, che i capricci di cui ho parlato (qui e anche qui), potrebbero essere riconducibili a questo passaggio, fossero insomma un modo per manifestarci le sue difficoltà. Mi spiego meglio. Alla scuola dei grandi le sono state proposte attività più impegnative rispetto a quelle del Nido, dove probabilmente era lasciato più spazio al gioco libero e richiesto un certo tipo di comportamento o quantomeno un autonomia non ancora del tutto acquisita.
Altro elemento di (notevole) differenza tra le due strutture: le insegnanti. Al Nido ho incontrato persone innamorate del proprio lavoro e dei bambini, che sono stati seguiti con impegno e dedizione. Alla Scuola per l'infanzia abbiamo incontrato un'insegnante che ha senza dubbio una lunga esperienza, ma a mio avviso dalla mentalità un po' chiusa. E' sempre pronta a dare giudizi, fermandosi spesso alle apparenze, valutando in modo semplicistico il comportamento dei genitori (troppo apprensivi, incapaci di dare regole, ecc.). E' molto attenta ai suoi diritti sindacali e poco propensa a dare qualcosa di più del previsto. Insomma l'opinione che mi sono fatta è che i bambini non siano del tutto al centro dei suoi pensieri.
La Ciopola però sembra adesso aver trovato la sua dimensione nel nuovo contesto, infatti i capricci sono diminuiti e nonostante i racconti sulle attività svolte in classe siano molto stringati (ho colorato con le dita!), mi rassicura sapere che ha fatto amicizia con i suoi compagni (alcuni dei quali vengono citati con frequenza), vederla entusiasta per alcune attività svolte (le uscite in palestra, la gita al museo del bambino) e osservare che negli ultimi tempi è veramente cresciuta.
3 commenti:
Penso anch'io che i capricci iniziali fossero dovuti al momento dell'adattamento..... e sono contenta di sapere che ora e' entusiasta delle nuove attivita', nonostante l'insegnante un po' "chiusa"!
Ho avuto la stessa identica esperienza dal nido alla matena, anche mio figlio non aveva ancora 3 anni e ha faticato per abituarsi alle maestre, alle attività, ai compagni più grandi, alle attenzioni diverse...ma dopo i primi mesi è andato tutto bene, sono esperienze che li aiutano a crescere, e poi ovviamente hanno noi accanto che cerchiamo di aiutarli e capirli sempre...un bacio forte!
@mammadesign: anch'io sono contenta per l'entusiasmo difronte alle novità, però la "maestra chiusa" la tengo sotto occh'io, per quanto possibile...
@pinky: in molti mi hanno detto delle difficoltà iniziali di "adattamento" alla materna per i bambini più piccoli, pensavo che fossero sciocchezze...invece...speriamo bene per il proseguio.
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