Sono strani giorni, il mondo non sembra essere più lo stesso, sono successi tanti fatti (cronaca, politica, economia locali e nazionali) brutti che mi hanno inevitabilmente turbato, indotto a riflettere e fatto un po’ perdere la voglia di scrivere, di raccontare il mio mondo, un universo piccolo, banale. Insomma ho avuto un blocco, uno stop indotto da una sorta di senso di colpa nel raccontare la mia normalità.
Ho pensato di abbandonare il blog, che mi sembrava inutile e insignificante. Poi ho pensato alle motivazioni che ne hanno determinato la nascita , ovvero la voglia di raccontare come ad un diario, i miei giorni, le mie esperienze personali e familiari, la mia bambina e la sua crescita e ho deciso di tornare per restare.
Riprendo con alcune considerazioni sull’anno scolastico che si è appena concluso, il primo anno di Scuola per l’Infanzia della Ciopola.
Il confronto con il Nido non regge e forse è semplicemente insensato perché si tratta di due mondi diversi, dato che differente è l’approccio con i bambini e con le famiglie.
Ma andiamo per gradi. La Scuola della Ciopola ha tre sezioni distinte per età ( 3 – 4 – 5 anni), la classe della Ciopola è composta da 19 bambini (10 maschi e 9 femmine) e ha avuto 2 insegnanti, una di ruolo (proveniente da altra Scuola) e una precaria (ottenuta dall’Istituto grazie a fondi regionali).
Nonostante dei conoscenti mi avessero messo in guardia sulla maestra di ruolo, ho voluto farmi un giudizio personale e purtroppo a fine anno devo dire che certe voci non erano semplici chiacchiere, ma avevano un fondo di verità.
La maestra, cinquantenne molto curata, devo dire che dal punto di vista didattico merita la sufficienza e forse anche qual cosina in più, i bambini hanno lavorato molto sulla manipolazione dei materiali, sui colori, sulla motricità, che li ha portati ad acquisire maggiore consapevolezza del proprio corpo e anche una certa autonomia personale (andare da soli in bagno, vestirsi, spogliarsi).
Ma a livello umano non mi piace, non mi piace innanzi tutto per la distanza che vuole tenere coi genitori dandoci del “lei” e chiamando le mamme “Signora”.
Non mi piacciono certe indirette critiche sul nostro rapporto coi figli, noi madri incapaci di essere severe o non abbastanza attente (a seconda dei casi e degli eventi), non mi è piaciuto che nelle varie occasioni di incontro (e ce ne sono state, dato che sono anche rappresentante di classe) non ci sia mai stata la volontà di parlare un po’ della Ciopola, raccontandomi aneddoti sulla vita in classe o magari le evoluzioni nell’apprendimento. Dettagli ne da, ho saputo da altri genitori, ma solo per rimarcare aspetti critici del bambino, a cui poi non seguono consigli, suggerimenti.
Si è sempre prodigata per la forma e poco per la sostanza, almeno questa è l’impressione che mi ha dato.
Anche in occasione della festa di fine anno, parlando dell’andamento delle attività scolastiche con alcuni di noi genitori, dopo aver premesso (tanto per indorare la pillola) che i bambini non hanno fatto troppe storie all’inserimento e che sono intellettivamente molto vivaci, ha rimarcato con decisione le loro lacune, devono infatti ancora acquisire molto dal punto di vista della manualità, non sanno usare le forbici, non hanno ancora acquisito il movimento del polso quando colorano con il pennarello, e bla bla…intervallando con ricordi del suo vissuto professionale e racconti personali dell’esperienza vissuta con il figlio (ormai più che ventenne).
Non mi piace poi che non voglia mai ammettere di aver sbagliato, anche quando manca di chiarezza e non fornisce informazioni, questa sua volontà di apparire sempre come ineccepibile. I suoi modi abbastanza bruschi e a volte sgarbati.
Di buono c’è che la Ciopola non sembra essere stata intimorita dalla personalità della maestra e questo mi induce a pensare che si sia ben armonizzata con la classe e con il nuovo contesto.
Per fortuna a far da contrappunto a tanta rigidità, c’è stata un’altra maestra di cui noi tutti (genitori e bambini) siamo rimasti entusiasti. Ha affiancato la maestra principale per qualche ora di compresenza mattutina e per il pomeriggio. E’ riuscita a tener testa alla travolgente personalità della collega, imponendo la sua allegria, vivacità e umanità, con modi di fare dolci, materni, ma al momento giusto decisi. Inconfutabilmente un’insegnante appassionata al proprio lavoro.
Mi ha sempre rivolto parole gentili, non si è mai sottratta alle domande, mi ha incoraggiato nelle mie insicurezze, una persona molto vera, sincera, positiva, insomma per me un bel punto di riferimento.
L’ho salutata con un forte abbraccio, ringraziandola e augurandole un grande “in bocca al lupo” che poi sarebbe la speranza di poterla avere ancora nella nostra classe il prossimo anno.
Non so cosa succederà, si parla di tagli di fondi e di inevitabili ripercussioni sulla nostra Scuola, non voglio pensarci e godermi per quanto possibile il caldo, l’estate e la crescita di mia figlia.
2 commenti:
Ciao Serena, anche io sto trascurando il blog.... ma la verità è che non ho più bisogno come prima di scrivere. Ma ho deciso di non chiuderlo, lo tengo lì, per quando sentirò l'impellente bisogno di scrivere ancora! Per fortuna però continuo a sentire la necessitè di leggere gli altri blog, a cui ormai sono affezionata!!:-) Per quanto riguarda la maestra della Ciopola.... ho notato anche io che spesso siamo noi adulti a non trovarci bene/stimare/apprezzare la maestra (anche a noi non piace quella di FiglioPig), mentre i bimbi invece vivono la cosa serenamente e non ne fanno certo un dramma.... e in fin dei conti, ancora una volta, dobbiamo (io per prima!!) imparare da loro!! Un abbraccio
Ciao serena io sono mamma di due gemelle che hanno frequentato il primo anno di asilo non mi sono trovata male fortunatamente,per quanto riguarda la rigidita con i figli io nonostante ne ho due che accudisco sempre non soni molto rigida non è nella mia indole di mamma certo mi piace il rispe5to e l'educazione ma i bimbi devono esserebimbi giusto?
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