Lunedì partiamo per il mare e staremo via 10 giorni. Nonostante tutto confido che questi giorni porteranno un po’ di riposo e di tranquillità per tutti noi. Inevitabile constatare con amarezza, facendo un confronto con le attese e lo spirito che accompagnava l’inizio delle nostre vacanza un anno fa, quanto purtroppo le cose siano cambiate, quanto il morale adesso sia basso.
Il gruppo aziendale per cui lavoriamo (se pur in società diverse), sta attraversando come molti altri un momento sfavorevole, vuoi per la generale crisi economica, sia per motivi interni di gestione aziendale e all’orizzonte si profilano nubi oscure, cioè tagli ai costi del personale, anche se ancora non sono definite le modalità con cui questo avverrà, ma credo che già nel mese di luglio prossimo potremo avere elementi più cguaru .
Tutto ciò è ovviamente destabilizzante, anche se cerchiamo di non pensare al peggio e di non abbandonarci al pessimismo estremo, per non cadere in un baratro di tristezza e depressione che oltre a nuocere a noi come persone, potrebbe compromettere l’intero equilibrio della nostra famiglia. Certo è che non avremmo mai pensato che un’Azienda che solo pochi anni fa sembrava così solida e inattaccabile, sia adesso così in forte difficoltà.
Oltre a questo si aggiunge, sul fronte strettamente familiare e di coppia, la vana attesa della cicogna che sembra aver preso una strada del tutto diversa da casa nostra.
Iniziano le vacanze, ricorre un anno dall’inizio dei tentativi di concepimento e ancora niente.
Abbiamo individuato la causa, che è un po’ lo stessa che ha preceduto il concepimento della Ciopola, ma diversamente da quanto avvenuto in passato, la cura non è stata efficace, come ha confermato il referto di certe recenti analisi e allora tutto da rifare, altra cura e speriamo che sia quella giusta.
E’ difficile stare in questo limbo, quando per tanti motivi tempo da perdere non ce n’è, quando non sai se aspettare porterà dei frutti, quando non hai alternativa a tutto ciò.
Devo confessare che abbiamo smesso di chiederci il perché di tutto questo, fa male e non risolve niente. Succede ed è capitato a noi e a molti altri.
A volte viene voglia di arrendersi ai fatti, di lasciar perdere, di farsi dominare dagli eventi.
Mi chiedo però se prevalesse davvero l’inerzia, potremmo mai perdonarci l’amaro in bocca che questa ci lascerebbe, il senso di colpa non aver tentato il tutto per tutto, per noi stessi e per nostra figlia? Probabilmente no.
Che le vacanze abbiano inizio...
venerdì 15 giugno 2012
giovedì 14 giugno 2012
38
Oggi è il tuo compleanno e sono 38. Tanti auguri ragazzo!
Gli anni passano, i tuoi capelli stanno diventando bianchi e sul tuo bel viso cicciotto è apparsa qualche rughetta , nonostante ciò mi piaci sempre moltissimo. Il trascorrere del tempo, segna il fisico ma non cambia i sentimenti che sento sempre più solidi e forti. E’ sempre bello stringersi nel tuo abbraccio e sentirsi, accolta, compresa, protetta.
Mi dispiace di averti visto stamani un po’ preoccupato, perché non è da te. La tua forte capacità di razionalizzare , fa ti te una persona equilibrata, che non si abbandona immotivatamente a pensieri negativi. Tu che hai sempre ostinatamente perseguito i tuoi obiettivi adesso mi sembri stanco e quasi incapace di lottare ancora e questo mi fa un po’ paura.
Spero che tu possa trascorrere un buon compleanno e farti forza di tutto il nostro affetto per scioglierti in uno dei tuoi sorrisi più belli.
Un bacio…
Gli anni passano, i tuoi capelli stanno diventando bianchi e sul tuo bel viso cicciotto è apparsa qualche rughetta , nonostante ciò mi piaci sempre moltissimo. Il trascorrere del tempo, segna il fisico ma non cambia i sentimenti che sento sempre più solidi e forti. E’ sempre bello stringersi nel tuo abbraccio e sentirsi, accolta, compresa, protetta.
Mi dispiace di averti visto stamani un po’ preoccupato, perché non è da te. La tua forte capacità di razionalizzare , fa ti te una persona equilibrata, che non si abbandona immotivatamente a pensieri negativi. Tu che hai sempre ostinatamente perseguito i tuoi obiettivi adesso mi sembri stanco e quasi incapace di lottare ancora e questo mi fa un po’ paura.
Spero che tu possa trascorrere un buon compleanno e farti forza di tutto il nostro affetto per scioglierti in uno dei tuoi sorrisi più belli.
Un bacio…
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giovedì 7 giugno 2012
Si riparte da qui - considerazioni su un anno di materna
Sono strani giorni, il mondo non sembra essere più lo stesso, sono successi tanti fatti (cronaca, politica, economia locali e nazionali) brutti che mi hanno inevitabilmente turbato, indotto a riflettere e fatto un po’ perdere la voglia di scrivere, di raccontare il mio mondo, un universo piccolo, banale. Insomma ho avuto un blocco, uno stop indotto da una sorta di senso di colpa nel raccontare la mia normalità.
Ho pensato di abbandonare il blog, che mi sembrava inutile e insignificante. Poi ho pensato alle motivazioni che ne hanno determinato la nascita , ovvero la voglia di raccontare come ad un diario, i miei giorni, le mie esperienze personali e familiari, la mia bambina e la sua crescita e ho deciso di tornare per restare.
Riprendo con alcune considerazioni sull’anno scolastico che si è appena concluso, il primo anno di Scuola per l’Infanzia della Ciopola.
Il confronto con il Nido non regge e forse è semplicemente insensato perché si tratta di due mondi diversi, dato che differente è l’approccio con i bambini e con le famiglie.
Ma andiamo per gradi. La Scuola della Ciopola ha tre sezioni distinte per età ( 3 – 4 – 5 anni), la classe della Ciopola è composta da 19 bambini (10 maschi e 9 femmine) e ha avuto 2 insegnanti, una di ruolo (proveniente da altra Scuola) e una precaria (ottenuta dall’Istituto grazie a fondi regionali).
Nonostante dei conoscenti mi avessero messo in guardia sulla maestra di ruolo, ho voluto farmi un giudizio personale e purtroppo a fine anno devo dire che certe voci non erano semplici chiacchiere, ma avevano un fondo di verità.
La maestra, cinquantenne molto curata, devo dire che dal punto di vista didattico merita la sufficienza e forse anche qual cosina in più, i bambini hanno lavorato molto sulla manipolazione dei materiali, sui colori, sulla motricità, che li ha portati ad acquisire maggiore consapevolezza del proprio corpo e anche una certa autonomia personale (andare da soli in bagno, vestirsi, spogliarsi).
Ma a livello umano non mi piace, non mi piace innanzi tutto per la distanza che vuole tenere coi genitori dandoci del “lei” e chiamando le mamme “Signora”.
Non mi piacciono certe indirette critiche sul nostro rapporto coi figli, noi madri incapaci di essere severe o non abbastanza attente (a seconda dei casi e degli eventi), non mi è piaciuto che nelle varie occasioni di incontro (e ce ne sono state, dato che sono anche rappresentante di classe) non ci sia mai stata la volontà di parlare un po’ della Ciopola, raccontandomi aneddoti sulla vita in classe o magari le evoluzioni nell’apprendimento. Dettagli ne da, ho saputo da altri genitori, ma solo per rimarcare aspetti critici del bambino, a cui poi non seguono consigli, suggerimenti.
Si è sempre prodigata per la forma e poco per la sostanza, almeno questa è l’impressione che mi ha dato.
Anche in occasione della festa di fine anno, parlando dell’andamento delle attività scolastiche con alcuni di noi genitori, dopo aver premesso (tanto per indorare la pillola) che i bambini non hanno fatto troppe storie all’inserimento e che sono intellettivamente molto vivaci, ha rimarcato con decisione le loro lacune, devono infatti ancora acquisire molto dal punto di vista della manualità, non sanno usare le forbici, non hanno ancora acquisito il movimento del polso quando colorano con il pennarello, e bla bla…intervallando con ricordi del suo vissuto professionale e racconti personali dell’esperienza vissuta con il figlio (ormai più che ventenne).
Non mi piace poi che non voglia mai ammettere di aver sbagliato, anche quando manca di chiarezza e non fornisce informazioni, questa sua volontà di apparire sempre come ineccepibile. I suoi modi abbastanza bruschi e a volte sgarbati.
Di buono c’è che la Ciopola non sembra essere stata intimorita dalla personalità della maestra e questo mi induce a pensare che si sia ben armonizzata con la classe e con il nuovo contesto.
Per fortuna a far da contrappunto a tanta rigidità, c’è stata un’altra maestra di cui noi tutti (genitori e bambini) siamo rimasti entusiasti. Ha affiancato la maestra principale per qualche ora di compresenza mattutina e per il pomeriggio. E’ riuscita a tener testa alla travolgente personalità della collega, imponendo la sua allegria, vivacità e umanità, con modi di fare dolci, materni, ma al momento giusto decisi. Inconfutabilmente un’insegnante appassionata al proprio lavoro.
Mi ha sempre rivolto parole gentili, non si è mai sottratta alle domande, mi ha incoraggiato nelle mie insicurezze, una persona molto vera, sincera, positiva, insomma per me un bel punto di riferimento.
L’ho salutata con un forte abbraccio, ringraziandola e augurandole un grande “in bocca al lupo” che poi sarebbe la speranza di poterla avere ancora nella nostra classe il prossimo anno.
Non so cosa succederà, si parla di tagli di fondi e di inevitabili ripercussioni sulla nostra Scuola, non voglio pensarci e godermi per quanto possibile il caldo, l’estate e la crescita di mia figlia.
Ho pensato di abbandonare il blog, che mi sembrava inutile e insignificante. Poi ho pensato alle motivazioni che ne hanno determinato la nascita , ovvero la voglia di raccontare come ad un diario, i miei giorni, le mie esperienze personali e familiari, la mia bambina e la sua crescita e ho deciso di tornare per restare.
Riprendo con alcune considerazioni sull’anno scolastico che si è appena concluso, il primo anno di Scuola per l’Infanzia della Ciopola.
Il confronto con il Nido non regge e forse è semplicemente insensato perché si tratta di due mondi diversi, dato che differente è l’approccio con i bambini e con le famiglie.
Ma andiamo per gradi. La Scuola della Ciopola ha tre sezioni distinte per età ( 3 – 4 – 5 anni), la classe della Ciopola è composta da 19 bambini (10 maschi e 9 femmine) e ha avuto 2 insegnanti, una di ruolo (proveniente da altra Scuola) e una precaria (ottenuta dall’Istituto grazie a fondi regionali).
Nonostante dei conoscenti mi avessero messo in guardia sulla maestra di ruolo, ho voluto farmi un giudizio personale e purtroppo a fine anno devo dire che certe voci non erano semplici chiacchiere, ma avevano un fondo di verità.
La maestra, cinquantenne molto curata, devo dire che dal punto di vista didattico merita la sufficienza e forse anche qual cosina in più, i bambini hanno lavorato molto sulla manipolazione dei materiali, sui colori, sulla motricità, che li ha portati ad acquisire maggiore consapevolezza del proprio corpo e anche una certa autonomia personale (andare da soli in bagno, vestirsi, spogliarsi).
Ma a livello umano non mi piace, non mi piace innanzi tutto per la distanza che vuole tenere coi genitori dandoci del “lei” e chiamando le mamme “Signora”.
Non mi piacciono certe indirette critiche sul nostro rapporto coi figli, noi madri incapaci di essere severe o non abbastanza attente (a seconda dei casi e degli eventi), non mi è piaciuto che nelle varie occasioni di incontro (e ce ne sono state, dato che sono anche rappresentante di classe) non ci sia mai stata la volontà di parlare un po’ della Ciopola, raccontandomi aneddoti sulla vita in classe o magari le evoluzioni nell’apprendimento. Dettagli ne da, ho saputo da altri genitori, ma solo per rimarcare aspetti critici del bambino, a cui poi non seguono consigli, suggerimenti.
Si è sempre prodigata per la forma e poco per la sostanza, almeno questa è l’impressione che mi ha dato.
Anche in occasione della festa di fine anno, parlando dell’andamento delle attività scolastiche con alcuni di noi genitori, dopo aver premesso (tanto per indorare la pillola) che i bambini non hanno fatto troppe storie all’inserimento e che sono intellettivamente molto vivaci, ha rimarcato con decisione le loro lacune, devono infatti ancora acquisire molto dal punto di vista della manualità, non sanno usare le forbici, non hanno ancora acquisito il movimento del polso quando colorano con il pennarello, e bla bla…intervallando con ricordi del suo vissuto professionale e racconti personali dell’esperienza vissuta con il figlio (ormai più che ventenne).
Non mi piace poi che non voglia mai ammettere di aver sbagliato, anche quando manca di chiarezza e non fornisce informazioni, questa sua volontà di apparire sempre come ineccepibile. I suoi modi abbastanza bruschi e a volte sgarbati.
Di buono c’è che la Ciopola non sembra essere stata intimorita dalla personalità della maestra e questo mi induce a pensare che si sia ben armonizzata con la classe e con il nuovo contesto.
Per fortuna a far da contrappunto a tanta rigidità, c’è stata un’altra maestra di cui noi tutti (genitori e bambini) siamo rimasti entusiasti. Ha affiancato la maestra principale per qualche ora di compresenza mattutina e per il pomeriggio. E’ riuscita a tener testa alla travolgente personalità della collega, imponendo la sua allegria, vivacità e umanità, con modi di fare dolci, materni, ma al momento giusto decisi. Inconfutabilmente un’insegnante appassionata al proprio lavoro.
Mi ha sempre rivolto parole gentili, non si è mai sottratta alle domande, mi ha incoraggiato nelle mie insicurezze, una persona molto vera, sincera, positiva, insomma per me un bel punto di riferimento.
L’ho salutata con un forte abbraccio, ringraziandola e augurandole un grande “in bocca al lupo” che poi sarebbe la speranza di poterla avere ancora nella nostra classe il prossimo anno.
Non so cosa succederà, si parla di tagli di fondi e di inevitabili ripercussioni sulla nostra Scuola, non voglio pensarci e godermi per quanto possibile il caldo, l’estate e la crescita di mia figlia.
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