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Immagine liberamente tratta dal Web |
Volevo fare qualche riflessione però su un fatto che mi è capitato ieri. Il Babbone, dopo aver accompagnato la piccola all'Asilo, mi ha chiamato dicendomi che la maestra gli aveva raccontato che la Ciopola era rimasta male per non aver preso parte all'ora di religione (sembra che insieme ad un bimbo indiano fosse l'unica a non aver frequentato la lezione e abbia chiesto contrariata : pecchè devo uscire dalla stanza?).
Abbiamo riflettuto sul da farsi. In effetti al momento della compilazione della domanda di iscrizione, ne avevamo parlato e scelto di non far frequentare l'ora di religione alla Ciopola, ci eravamo detti infatti ci sarà tempo! e soprattutto avevamo polemicamente fatto delle considerazioni sul nostro sistema scolastico, che trova spazio e fondi per l'ora di religione e non per l'ora di musica, l'ora di inglese o altresì per attrezzare a dovere gli spazi a disposizione dei bambini.
Insomma la nostra era stata una scelta di principio, di contestazione diciamo, nulla a che vedere con la religione di per se, dato che siamo credenti anche se non molto praticanti.
Alla notizia però abbiamo fatto marcia indietro, siamo mestamente tornati sui nostri passi e abbiamo chiesto alla segreteria di rettificare la nostra scelta. Dalla prossima settimana la Ciopola, potrà frequentare insieme agli altri bambini l'ora di religione.
Siamo stati probabilmente dei genitori pusillanimi per aver ceduto subìto, per aver derogato immediatamente ad una scelta di principio. Credo però che mantenendo la posizione assunta avremmo ribaltato il peso di una nostra decisione su nostro figlia, che ha solo 2 anni e 8 mesi e non avrebbe potuto capire, ma solo sentirsi diversa o esclusa.
Come sempre, abbiamo pensato al suo bene, alla sua tranquillità, ma dov'è il confine tra benessere e scelte di principio? Quant'è difficile essere genitori.......