La Ciopola dorme ancora ne approfitto per fare colazione tranquilla, mi siedo davanti alla mia tazzona di caffellatte e inizio a pensare alle cose da fare e a come organizzare la giornata, nel frattempo come d'abitudine accendo il cellulare. Neanche il tempo di accenderlo che arriva una telefonata da un numero che non conosco, rispondo:
- Buongiorno, è la mamma della Ciopola
- Sì
- Chiamo dalla segreteria della scuola dell'infanzia, volevo comunicarle che grazie a fondi regionali che ci sono stati messi a disposizione proprio a fine della scorsa settimana possiamo formare un'ulteriore classe per questo, se è ancora interessata, potremmo prendere anche sua figlia sin da subito (ndr mercoledì 14 ).
- Ma non so, la notizia devo dirle che mi spiazza un po', ero mentalmente proiettata sul fatto che la bambina avrebbe frequentato il nido per un'altro anno.
- Ma quindi non è interessata?
- No il fatto è che vorrei pensarci, informarmi sul fatto di poter recedere o meno dal Nido, insomma fare qualche telefonata, domani penso di poterle dare una risposta.
- Beh in realtà non possiamo aspettare fino a domani, dovrebbe dircelo subito entro l'orario di segreteria (12.30). Vorrei precisare che almeno fino a gennaio, al compimento dei 3 anni, la bambina frequenterà con orario antimeridiano, con mensa.
- Ok va bene, le farò sapere.
Da qui ha avuto inizio il mio forsennato giro di telefonate. Ho chiamato il Babbone, i suoceri, i miei genitori (perchè in ogni caso anche i nonni sono coinvolti a livello organizzativo), il Nido, la mamma di Lollo (l'amichetto della Ciopo che sarebbe stato nella stessa classe).
Ho chiamato anche la Scuola dell'infanzia e grazie ad un gentile invito siamo andate anche a vedere la struttura (che senza dubbio non ha niente a che vedere con il Nido, ristrutturato completamente un anno fa) e a conoscere la maestra (impressione molto positiva).
Alla fine abbiamo deciso di farle frequentare la scuola dell'infanzia, per un motivo principale: darle un'opportunità, assecondare il suo desiderio continuo di stimoli.
Però non riesco a smettere di piangere, non ero pronta all'idea di dover lasciare il Nido, il nostro nido, che tanto ci ha dato a livello umano e di crescita.
Pensarla con il grembiulino che varca il portone dell'asilo da un lato mi riempie di orgoglio, dall'altro mi terrorizza, pensando che non ho avuto neppure il tempo di prepararla a questa novità.
Mi rassicura il fatto che nella sua classe ci saranno molti bambini che già conosce (Lollo a parte) e non sarà una classe mista, sarannno tutti bambini di 3 anni (più o meno).
Del resto anche al Nido avrebbe trovato molti cambiamenti, infatti tutti i suoi compagni di giochi preferiti sono passati alla scuola dell'infanzia.
Mi preoccupa un po' il fatto che ancora non sia del tutto autonoma in tante cose (mangiare, fare pipì, dormire senza ciuccio) e probabilmente un ambiente conosciuto e più "materno" l'avrebbe aiutata a crescere con più gradualità, o forse l'avrebbe bloccata in una campana di vetro.
Spero che questa decisione sia la migliore e che il tempo possa confermarcelo, per il momento non riesco a smettere di piangere come una stupida mamma chioccia.
2 commenti:
Le decisioni prese, proprio perché' sono prese, sono sempre le migliori! A cosa serve ormai pensare e porsi dei se? Tranquilla!
In bocca al lupo, buona crescita...
Silvia
Grazie Silvia per le tue parole, una spinta di cui ho bisogno in questo momento!
E crepi il lupo.
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