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lunedì 14 marzo 2011

Ancora nel limbo

Torno ancora sull'argomento che mi ha spinto ad aprire questo blog, il mio loop così lo definirei.
Nel week end  in più momenti ho visto la proiezione di un ipotetico futuro.
Tra venerdì e domenica la Ciopola ha avuto modo di avere contatti con dei lattanti figli di amici, quanto entusiasmo, quanti baci e carezze, quanta voglia di stringerli di fare loro delle coccole (è pur vero che avere tutti i santi giorni un piccolo in casa potrebbe ridurre, se non annullare, tanto entusiasmo, però la sua sensibilità è commovente!).
Ieri mattina la Ciopola ha preteso di fare la doccia con il Babbone e lui ha accettato di buon grado. La piccola è stata entusiasta della novità, ma anche un pizzico più collaborativa del solito con qualche guizzo di obbedienza alle indicazioni su come tenere la testa per eviatare il sapone sugli occhi. Il padre si è prestato ad un'attività (fare il bagnetto) che normalmente evita come la peste.
Proseguendo nel pomeriggio di ieri, a casa di amici, tengo in braccio con disonvoltura una piccola 5mesenne mentre aiuto la Ciopola a scendere le scale....
Forse dovrei spogliarmi dei miei dubbi, potrei farcela, qualche segnale positivo ultimamente il Babbone lo sta dando, sembra più collaborativo...ma durerà? o alle prime difficoltà mi "abbandonerà" ancora una volta per rifugiarsi nel suo comodo mondo?
Proprio oggi è stato pubblicato su genitoricrescono, un post che ha toccato profondamente le mie corde.
Mi hanno colpito in particolare due passaggi:
....La verità è che l'equilibrio tra i progetti di due persone è raro ed instabile: è legato ad eventi contingenti a come si evolve quel progetto stesso, dato che ognuno può reagire diversamente al procedere della vita.....
E così, troppo spesso, capita ancora che i figli siano delle madri, quando invece tutta l'organizzazione sociale non lo consente più.
E ancora
....Ma quanti papà si defilano perchè si sentono esclusi, perchè non sono stati educati ad accudire, perchè non trovano un loro ruolo, perchè vengono troppo spesso criticati o ripresi? E quanti, che vorrebbero essere presenti, sono costretti a vedere i figli poche ore perchè il congedo per il papà è una chimera?
Un progetto familiare è fatto, prima di tutto, di tempi: il tempo in cui si decide di vivere insieme, il tempo in cui si immagina di avere dei figli, il tempo in cui li si aspetta. Poi con l’arrivo dei figli, l’elemento della vita che cambia maggiormente è lo scorrere del tempo e la sua scansione. E quando i tempi cambiano radicalmente, da un giorno all’altro, tutto può sembrare difficile. Anche una coppia che sembrava perfettamente all’unisono sui tempi della vita, può vivere momenti di crisi.....
Insomma sono sempre qui nel mio limbo di indecisione a chiedermi se mia figlia beneficierebbe davvero della presenza di un fratello/sorella o rischio di crescere una figlia unica prepotente e viziata.
E' la fiducia in me stessa che mi manca o è venuta meno la fiducia in mio marito?
I suoi recenti piccoli segni di collaborazione, potranno tradursi in un affiancamento e supporto concreto e continuo (soprattutto) in caso di un secondo figlio?
Potrei, con il mio comportamento, aver incosciamente escluso il Babbone? vedendolo incerto e scarsamente propenso a prendersi cura della Ciopola? L'ho spinto io o il suo comportamento è retaggio della sua educazione familiare?
Troverò mai una risposta alle mie inquitudini?

18 commenti:

Cenerentola.incasinata ha detto...

la vita è strana...lggo questo tuo post e sento che mi tocca qualche cosa dentro...anche se sono in una posizione decisamente diversa...io sono ancora ferma alla prima fase...se fare il primo di figlio..e mai mi sarei aspettata che anche dopo le domande sarebbero state le stesse...le paure le medesime...nn so perchè ma per il secondo mi aspettavo come dire...una strada forse più "spianata"....questo ci fa riflettere su quanto sia complessa la vita...su come gli quilibri di cui hai parlato dei progetti di una coppia siano a volta instabili...mi dicono spesso di smettere di farmi domande...che tanto nn avranno risposte...e di imparare a buttarmi...di imparare ad essere un po incosciente...che nn abbiano ragione?

Fabi ha detto...

I dubbi penso siano per tutte gli stessi sia che si tratti del primo figlio o del secondo o del terzo e così via... quando aspettavo Henk mi chiedevo se non avevo fatto una stupidata a voler un'altro figlio a due anni dal primo e quando poi lui è nato vedere Chichi che soffriva e pativa la sua presenza mi ha buttata nello sconforto. Ma come era potuto succedere che avevo cambiato il carattere del mio Chichi,sempre allegro e sorridente, in un bimbo arrabbiato e triste??? Ne ho parlato con la mia ginecologa che mi ha detto che il più bel regalo che potevo fare a mio figlio per la vita era proprio un fratellino! Allora pensavo mi prendesse in giro ma ora ha distanza di due anni e mezzo sono felice, i due fratellini si adorano, pur litigando, si cercano in continuo e giocano tanto insieme e il mio Fantasticomarito è diventato efficentissimo! Con due era inevitabile che anche il suo coinvolgimento crescesse e lui non si è tirato indietro! Questo per dirti che non è mai come pensiamo...io fossi in te mi butterei perchè è sì impegnativo ma anche molto bello!!!
Un bacio

caia coconi ha detto...

serena, leggendoti non viene fuori pero' la sua posizione, quella di tuo marito. cioe' per tutto questo tempo con la ciopola tu gli avrai chiesto aiuto, no? avrete discusso sul suo defilarsi nel "comodo mondo". quindi lui come si pone di fronte all'eventualita' del secondo?

perche' sai cosa mi sembra di intuire? e te lo dico analizzando anche comportamenti miei, eh? che a volte noi donne ce la cantiamo e ce la suoniamo da sole.
noi pensiamo di volere un figlio, noi tiriamo fuori i discorsi, noi induciamo questi grandi passi perche' sentiamo o meno che sia il momento e ovviamente loro poi si sentono un po' spettatori nel migliore dei casi, vittime nel peggiore.

serenamanontroppo ha detto...

@Caia: non ho parlato del Babbone perché più di una volta ho espresso a più riprese la sua opinione del tutto favorevole ad un secondo figlio. È vero che noi donne siamo più celebrali, ma...
@lamamma: forse la tua ginecologa ha ragione, ma se poi mi trovo di nuovo sola e ricado mani e piedi nel tunnel di una depressione post parto?
@cenerentola: la vita è davvero strana. Prima non mi sentivo pronta x la maternità, poi quando ho desiderato diventare madre non c'era verso di concepirlo questo bambino. Successo l'imprevedibile sono trascorsi nove mesi di oblio di gioia e poi il buio del post partum per poi risalire e lentamente tornare a respirare....

Lizzina ha detto...

Mah... probabilmente sto facendo una domanda stupida... hai provato a parlarne tranquillamente col papino? Magari trovi consenso e completa disponibilità da parte sua.

serenamanontroppo ha detto...

@Lizzina: Sì io ne parlo spesso con lui, gli esprimo tutti i miei dubbi, le mie insicurezze. Lui mi ascolta, cerca di rassicurarmi e promette promette...ma riuscirà davvero ad essere all'altezza del ruolo dati i trascorsi?

Semplicemente Mamma ha detto...

Penso che questi dubbi vengano a tutte...io li ho già ora anche se la mia cucciola è ancora piccola...e spero di riuscire ad avere abbastanza fiducia in me stessa ed in lui per farcela...ti consiglio di dargli fiducia...secondo me ce la farete!!!

Federica MammaMoglieDonna ha detto...

Sere, io credo che la chiave di tutto sia accettare l'altro per quello che è.
Non possiamo cambiarlo.
Se non ci offre spontaneamente il suo aiuto perché non gliene tiene o non è cultutalmente/emotivamente pronto, ma noi ne abbiamo bisogno, smettiamo di aspettarcelo e CHIEDIAMOGLIELO. In quel momento, così semplicemente senza pippe mentali "Amore, sono stanca, vado a letto, occupati tu della cucina e di mettere al letto la piccola".
Punto.

serenamanontroppo ha detto...

@MMD: mi piace la tua analisi della questione...più faccio io e meno fa lui. Grazie.

sly ha detto...

ioo penso che la ricetta sia PARLARE e parlare...e chiedere...ho imparato che nella vita bisogna fare la propria parte..dai e ti verrà dato..io ci credo molto..coinvolgo molto e non esito a chiedere . ti abbraccio!

serenamanontroppo ha detto...

@sly: non credo di avere problemi nel parlare, anzi a volte sarebbe meglio che tacessi :-D, sento però di non essere adeguatamente ascoltata o forse sono solo troppo esigente! mah!

Mamma Papera ha detto...

ultimamente ti sento toccare questo argomento abbastanza spesso ed anche se i tuoi discorsi restano sul generico capisco che stai vivendo un disagio, probabilmente mi sbaglio,
ma ti abbraccio e sappi che ti capisco e ti sono vicina

serenamanontroppo ha detto...

@mammapapera:come ho scritto nel titolo del post, mi sento ancora nel limbo..l'orologio biologico scorre e le mie insicurezze, i tanti dubbi legati a me stessa e alla coppia mi mettono a disagio. So che puoi capirmi e ti sento vicina! Un abbraccio.

Anonimo ha detto...

cara Serena, mica ci avranno separate in culla? sono arrivata sul tuo blog leggendo il post che hai pubblicato su Genitoricrescono a proposito del contr.appunto, e mentre leggevo dicevo "ma questo quando l'ho scritto?". E' incredibile trovare nel web tante storie come questa, eppure continuare a doverle cercare con il lanternino, a capitarci dentro per caso, quando quello che ti vedi intorno è solo la famiglia del Mulino Bianco (accidenti a lei!).
Io ti posso dire solo che sono uscita dalle piccole grandi crisi della maternità (per ora, s'intende...) solo quando ho preso il destino nelle mie mani, senza star tanto ad ascoltare cosa mi dicevano, cosa ci si aspettava da me. La vita è mia, il corpo è mio, la figlia è mia. Ora si fa come dico io. E le cose sono andate meglio. Quindi condivido MDM: vai, e vinci le tue piccole battaglie, fosse anche solo per prendersi il tempo di fare una doccia. E nel nuovo equilibrio (instabile, ovviamente, come quello di tutte le mamme!) la risposta al progetto famiglia te la sentirai dentro, che sia un sì o che sia un no. E andrà comunque bene.

R ha detto...

Avevo scritto un commento lungo e blabloso, ma l'ho cancellato e ti dico solo: coraggio.
Sorridi, sii "serena", non essere troppo cerebrale (che a volte fa bene ma non troppo).
Se ce l'hai fatta e ce la stai facendo con la prima (ed egregiamente da quanto leggo :) ) perché devi temere una seconda avventura?
:)
Rossana

serenamanontroppo ha detto...

@aprovadimamma: pensavo di essere un esemplare unico ed irripetibile e invece scopro che c'è qualcuno pensa di somigliarmi da morire, mio Dio ;-)...comunque io istintivamente la risposta ce l'avrei, ma resto in bilico tra il dire e il fare! Ah benvenuta, naturalmente.
@R: proverò a seguire il tuo consiglio sul fatto di essere meno celebrale e grazie per i complimenti!

Mamma Papera ha detto...

sappi che il mio pensiero ogni tanto vola a te un bacio

Anonimo ha detto...

Che roba, Serena, ero convinta di aver commentato questo post che sento davvero spinoso per te... ma che, a leggerlo, lo è anche per me, che sono già mamma bis (ma che vorrei il terzo).
Io ho sempre sentito i figli come più voluti da me che da lui (lui si è sempre limitato a dire: "Sì sono favorevole" ma mai è stato lui a dire: "Facciamo un altro figlio" per intenderci).
E per questo ho sempre avuto la sensazione che tra me e lui ci fosse un tacito accordo: "li hai voluti tu, ora pedali. Se proprio stai per morire, arrivo".
E' da poco, però, che sto aprendo gli occhi. I figli sono di entrambi. In ogni momento della giornata. In ogni senso. Nel momento in cui vengono al mondo, se lui "scappa" ai suoi doveri pratici, è nostro dovere riportarlo lì, alla collaborazione, come ha detto Lizzina. Perché i piccoli lo sentono. E se vedono il papà operativo, stanno meglio.
Comunque vai con il secondo, senza paura! Ti assicuro che è un viaggio meraviglioso e lo sarebbe ancor di più per la tua piccola Cioppola!
Ciaooooo